27 Novembre 2024 Il Tipografo

#IlTipoSTORIA: il libro

Rotolo, pergamena, codice: i tanti volti del libro nei secoli

Rotolo, pergamena, codice: i tanti volti del libro nei secoli.

L’obiettivo di questo articolo è piuttosto impegnativo: ripercorrere la storia del libro, attraverso i secoli. Sai perché è così impegnativo? Perché prima di iniziare a raccontarti i tanti secoli di storia del libro, dobbiamo farci una domanda, bella tosta: cosa intendiamo noi con la parola libro?

"libro s. m. [dal lat. liber -bri].
Complesso di fogli della stessa misura, stampati o manoscritti,
e cuciti insieme così da formare un volume,
fornito di copertina o rilegato. "

Il dizionario ci può aiutare a dare una risposta, come anche la nostra immaginazione. Se infatti cerchiamo di raffigurare nella nostra mente un libro, quello che ne uscirà sarà quell’insieme di fogli piegati e cuciti che l’aggiunta di una copertina ha reso presto posizionabile verticalmente su degli scaffali.

 

Quello che magari non abbiamo mai considerato è che il libro, lungo il passare dei secoli, si è continuamente evoluto; è stato un continuo perfezionamento nel modo di produrlo.

Il rotolo

La prima versione di un libro la abbiamo a forma di rotolo, costruito grazie all’utilizzo di un supporto nuovo: il papiro (sull’utilizzo del papiro nella storia abbiamo scritto un articolo, leggilo qui!). Per darti un’idea di tempo, il primo libro che conosciamo è scritto in greco su papiro ed è datato tra il 340 e il 320 a.C.

Il rotolo era però parecchio scomodo da leggere e mantenere: richiedeva di essere conservato in ambienti climaticamente favorevoli e soprattutto non poteva essere piegato su se stesso per evitare tagli lungo la piega. Per non farsi mancare nulla, era poi molto faticoso aprirlo muovendo un braccio verso l’alto o con entrambe le braccia lateralmente!

Il codice

I tanti problemi portati dall’utilizzo del papiro portarono alla creazione di quello che possiamo considerare come “l’antenato” del libro: il codice in pergamena.

Nato già nel II sec. d.C. e utilizzato soprattutto dal Medioevo, si trattava di un supporto più costoso, ma anche più facile da trovare: era ricavato dal trattamento della pelle degli animali allevati spesso nelle fattorie degli stessi monasteri dove si preparavano i manoscritti. Nonostante il processo di preparazione fosse particolarmente lungo, venne subito sfruttato il grande pregio della pergamena, quello di essere resistente, flessibile, riscrivibile e piegabile e quindi funzionale alla costruzione dei fascicoli, l’unità base della nuova forma del libro, ereditata poi dalla stampa. Il foglio di pergamena a seguito della piegatura ha inoltre consentito, con l’apertura del libro, di avere davanti per la lettura ben due pagine, al contrario del rotolo oppure ora del computer e di essere più facile da maneggiare.

La stampa, conosciuta in Europa a partire dal XV secolo, lo ha reso un prodotto seriale grazie all’utilizzo di macchine da stampa, lo hanno reso sempre più veloce nella realizzazione con il conseguente abbattimento dei costi di produzione.

Il libro ha visto, di volta in volta, la costruzione attorno a sé di elementi fortemente caratterizzanti come un frontespizio, la presenza di una copertina, il numero delle pagine o l’indice dei nomi, dei luoghi o delle cose notevoli. Vuoi sapere di più di queste caratteristiche? Leggi questo articolo.

 

Rotolo, pergamena, codice: i tanti volti del libro nei secoli scoperti grazie a #IlTipoSTORIA. Il percorso di creazione non è stato certamente lineare ma sicuramente è stato continuo e inarrestabile nel tempo!

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